Tre mesi prima della scadenza, i paesi dell’UE non sono pronti per la supervisione dell’IA
Con meno di tre mesi rimasti prima che i 27 stati membri dell’UE debbano nominare un regolatore incaricato di sovrintendere alla conformità delle imprese con il AI Act, rimane poco chiaro in almeno metà degli stati membri quale autorità sarà nominata, secondo un’analisi di Euronews.
Entro il 2 agosto, gli stati membri devono notificare alla Commissione quali autorità di sorveglianza del mercato sono nominate; inoltre, i paesi devono adottare una legge di attuazione che stabilisca sanzioni e che abiliti le loro autorità.
Discussione e preparazione
L’ultimo incontro del AI Board a fine marzo, che aiuta a coordinare la cooperazione tra gli stati membri, ha mostrato che la maggior parte dei paesi ha inviato rappresentanti dei ministeri. Solo un numero limitato – Danimarca, Grecia, Italia, Portogallo e Romania – ha avuto la presenza di regolatori nazionali.
Nonostante l’esecutivo dell’UE non voglia commentare quali paesi siano pronti, un funzionario dell’AI Office ha dichiarato a Euronews che il processo in quegli stati membri che hanno recentemente affrontato elezioni, come la Germania, sarà probabilmente ritardato.
Struttura di supervisione
Il funzionario ha affermato che gli stati stanno avendo “discussioni intense” nel AI Board, poiché ci sono modi diversi di impostare la struttura di supervisione. I paesi sono liberi di decidere come farlo e se nominare un solo regolatore o più di uno.
“Credo che il 95% di loro abbia certamente scelto la struttura che desidera avere e abbia iniziato il processo per nominare le autorità. Vedremo se il 2 agosto le cose saranno finalizzate o meno. A volte è difficile dirlo perché il processo nei parlamenti può essere più o meno lungo”, ha affermato il funzionario.
Ritardi e incertezze
Il AI Act – che mira a regolamentare gli strumenti di intelligenza artificiale in base al rischio che pongono per la società – è entrato in vigore nell’agosto 2024 e ha iniziato ad applicarsi gradualmente. Sarà completamente in vigore nel 2027.
Un ritardo nella nomina degli organi di supervisione comporterà incertezze per le imprese che dovranno iniziare a conformarsi alle regole.
Alcuni stati membri hanno istituito un regolatore completamente nuovo, come la Spagna, dove l’AESIA, un’agenzia indipendente del Ministero della Trasformazione Digitale spagnolo, assumerà probabilmente il ruolo.
In Polonia, un atto di attuazione in sospeso stabilisce un nuovo organismo, il Comitato per lo Sviluppo e la Sicurezza dell’IA, come autorità di sorveglianza del mercato.
La Danimarca, d’altra parte, ha designato la sua preesistente Agenzia per il Governo Digitale come autorità di supervisione dell’IA.
Per la Germania, sembra probabile che l’Agenzia Federale delle Reti assuma il ruolo.
Altri, inclusi i Paesi Bassi, probabilmente espanderanno i compiti dell’ente di protezione dei dati per controllare anche la conformità con l’AI Act, che ha il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) come base legale.
I regolatori della privacy stessi hanno chiesto agli stati membri di garantire che si prendano carico dei sistemi ad alto rischio, come l’identificazione biometrica, l’applicazione della legge, nonché la gestione dell’immigrazione, dell’asilo e del controllo delle frontiere.