Le aziende statunitensi sono in ritardo rispetto all’EMEA nell’adozione dell’IA per la compliance
Un recente rapporto ha rivelato che le aziende nordamericane mostrano una notevole resistenza nell’integrare l’IA nei loro processi di compliance, rispetto ai loro omologhi in Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA). In particolare, il 56,3% dei dipartimenti di compliance nelle aziende nordamericane si è dichiarato esitante ad abbracciare questa tecnologia, mentre oltre il 70% dei loro colleghi dell’EMEA è pronto a farlo.
Il rapporto di Global Relay, il terzo della sua serie annuale, ha evidenziato che solo il 33,3% dei rispondenti dell’EMEA e il 32% dei rispondenti nordamericani stanno attualmente utilizzando l’IA nei flussi di lavoro di compliance. La resto del mondo presenta un tasso di adozione leggermente superiore, attestandosi al 41,2%, suggerendo un approccio più proattivo verso le tecnologie di IA.
Un divario geografico nell’adozione dell’IA
Le informazioni raccolte nel rapporto indicano un divario geografico nell’adozione dell’IA, con le aziende nordamericane che dimostrano una marcata esitazione. Questo è in linea con i risultati dell’anno precedente, in cui il 65,9% dei rispondenti nordamericani non aveva intenzione di adottare l’IA, rispetto al 72,7% dei rispondenti dell’EMEA pronti ad abbracciare le tecnologie IA.
Nonostante ci sia stata una leggera evoluzione verso una visione meno scettica dell’IA in Nord America, l’EMEA continua a guidare l’adozione di tale tecnologia. Don McElligott, vicepresidente della Compliance Supervision di Global Relay, ha dichiarato: “Recenti avanzamenti tecnologici nell’IA stanno cambiando rapidamente le carte in tavola per quanto riguarda l’adozione, sebbene l’IA sia ancora percepita come difficile, costosa e solo marginalmente efficace per i casi d’uso di rilevamento dei rischi.”
Influenza degli ambienti normativi
Il rapporto ha anche messo in evidenza come i quadri normativi influenzino in modo significativo le decisioni delle aziende riguardo all’integrazione dell’IA nei processi di compliance. L’EU AI Act mira a stabilire linee guida chiare per l’uso dell’IA, potenzialmente incoraggiando le aziende dell’EMEA ad adottare tali tecnologie. Al contrario, la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha recentemente adottato una posizione “neutra rispetto alla tecnologia”, il che potrebbe spingere le aziende nordamericane a riconsiderare la loro posizione sull’integrazione dell’IA.
Nonostante l’approccio cauto in Nord America, vi è un uso significativo dell’IA per gestire comunicazioni e sorveglianza, probabilmente guidato dagli sforzi di enforcement della SEC, che si concentrano sull’affrontare le comunicazioni off-channel e i comportamenti scorretti correlati.
Modifiche alle politiche di comunicazione
Il rapporto ha messo in evidenza le opinioni divergenti riguardo al divieto di canali di comunicazione come WhatsApp e WeChat come soluzione di compliance. Mentre il 50,6% delle aziende nordamericane considera i divieti efficaci, solo il 31,7% delle aziende dell’EMEA è d’accordo. La tendenza si sta spostando lontano dai divieti sui canali di comunicazione, con un numero crescente di aziende che optano per abilitare e monitorare tutti i canali.
Nel 2025, il 39% delle aziende consentirà tutti i canali di comunicazione mentre li monitorerà, un notevole aumento rispetto al 17,4% del 2024. Inoltre, il rapporto ha notato un calo della convinzione che i divieti siano efficaci, con solo il 48% dei rispondenti al sondaggio nel 2025 che sostiene questa visione, in calo rispetto al 56% del 2023.
Conclusione
Le sfide di compliance stanno evolvendo, con solo il 29,5% dei rispondenti che cita l’aderenza alle politiche di compliance come un problema significativo, una diminuzione notevole rispetto al 65,2% del 2024. Nel frattempo, il 52,4% vede i canali dei social media come un rischio significativo per la compliance.