Italia all’avanguardia: la legge sull’IA entra in vigore

La Legge sull’IA in Italia Entrerà in Vigore

Il 10 ottobre 2025, l’Italia diventerà il primo stato membro dell’UE a far entrare in vigore una legge nazionale sull’intelligenza artificiale, anticipando l’attuazione del Regolamento UE sull’IA. La Legge n. 132 del 2025, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale a fine settembre, posiziona l’Italia al centro del crescente panorama di governance dell’IA in Europa.

Un Approccio Nazionale all’IA

Il Regolamento UE sull’IA, che inizierà ad applicarsi in tutta l’UE nel 2026, è progettato per armonizzare le regole per lo sviluppo e l’uso dell’IA. Tuttavia, l’Italia ha deciso di non aspettare. I legislatori hanno approvato un quadro nazionale per colmare il divario tra politica e pratica, aggiungendo meccanismi di supervisione ed enforcement nazionale mentre si avvia l’attuazione dell’UE.

La legge adotta un approccio centrato sull’uomo all’IA, enfatizzando la trasparenza, la privacy e la sicurezza. Una volta in vigore, rappresenterà il primo quadro nazionale completo per l’IA nell’Unione Europea.

Autorità Nazionali e Penalità

La Legge n. 132/2025 designa due autorità nazionali, l’ Agenzia per l’Italia Digitale e l’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza, per sovrintendere alla conformità a livello nazionale. Introduce pene penali per l’uso dannoso dell’IA, comprese le deepfake, con pene detentive fino a cinque anni in caso di danno. Inoltre, inasprisce le norme di protezione dei minori, richiedendo il consenso dei genitori per l’uso di strumenti di IA da parte di chiunque abbia meno di 14 anni.

Innovazione e Sviluppo Domestico

Per supportare lo sviluppo domestico insieme alla regolamentazione, il governo lancerà un fondo per l’innovazione di 1 miliardo di euro per l’IA, la cybersicurezza e l’infrastruttura telecomunicativa. La legge si applica ai sistemi di IA in settori critici, tra cui sanità, giustizia, istruzione, pubblica amministrazione, e occupazione.

Obblighi e Documentazione

Le organizzazioni devono garantire che i loro sistemi siano tracciabili, spiegabili e soggetti a supervisione umana, specialmente quando influenzano i diritti degli individui. Le norme sul copyright sono anch’esse inasprite: i sistemi di IA possono solo estrarre dati non coperti da copyright o materiali autorizzati per la ricerca scientifica.

Rispetto al Regolamento UE sull’IA, il quadro italiano si distingue per la sua immediatezza e specificità. Mentre gli obblighi del Regolamento UE saranno implementati gradualmente, quelli dell’Italia entreranno in vigore fin da subito. A partire dal 10 ottobre, le organizzazioni che operano in Italia dovranno documentare il funzionamento dei loro sistemi di IA, stabilire processi di supervisione umana, gestire il consenso dei genitori per i minorenni e prepararsi per ispezioni o enforcement da parte delle autorità nazionali.

Un Nuovo Fase nella Governance dell’IA in Europa

Il passo anticipato dell’Italia segna una nuova fase nella governance dell’IA in Europa, in cui i quadri nazionali plasmano la pratica reale in attesa delle scadenze dell’UE. Altri stati membri potrebbero seguire l’esempio, in particolare su questioni di protezione dei minori e enforcement penale.

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