Difficoltà di attuazione della legge sull’IA nell’UE: mancanza di fondi e competenze

La difficoltà nell’applicazione del Regolamento UE sull’IA a causa della mancanza di fondi e competenze

Il Regolamento UE sull’IA, entrato in vigore ad agosto 2024, rappresenta il primo quadro giuridico completo al mondo per disciplinare lo sviluppo, la distribuzione e l’uso dell’IA nell’Unione Europea. Tuttavia, la sua applicazione si trova di fronte a sfide significative, come evidenziato da un recente intervento di un esperto nel campo della politica digitale del Parlamento Europeo.

Le sfide finanziarie

Secondo un consulente del Parlamento Europeo, i paesi membri stanno affrontando gravi difficoltà finanziarie. “La maggior parte degli stati membri è quasi in bancarotta,” ha dichiarato l’esperto durante una conferenza. I paesi già in difficoltà nel finanziare le loro agenzie di protezione dei dati stanno perdendo anche il talento tecnico necessario per regolare l’IA, che viene attratto da aziende tecnologiche pronte a pagare stipendi significativamente più alti.

La combinazione letale di capitale e talento

Questa combinazione di mancanza di finanziamenti e perdita di competenze rappresenta una delle principali sfide per l’applicazione del Regolamento sull’IA. È fondamentale avere esperti in grado di comprendere ciò che le aziende stanno comunicando riguardo alle tecnologie che sviluppano.

Investimenti in innovazione vs. regolamentazione

Zenner ha anche espresso dubbi sul fatto che gli stati membri, già in crisi di bilancio, scelgano di investire nella regolamentazione dell’IA piuttosto che nei servizi pubblici. Potrebbero invece decidere di investire nell’innovazione dell’IA, che potrebbe stimolare la crescita economica.

Anche i membri dell’UE più economicamente solidi potrebbero essere riluttanti a spendere per la conformità alle nuove normative.

La corsa ai talenti nella Commissione Europea

La Commissione Europea si trova ad affrontare la stessa corsa ai talenti necessaria per implementare il Regolamento. Si prevede che le autorità impiegheranno almeno “due o tre” anni per costruire la capacità di regolare adeguatamente l’IA.

Il futuro del Regolamento sull’IA

Nonostante il potenziale del Regolamento, ci sono preoccupazioni riguardo alla sua chiarezza e coerenza. Zenner ha espresso la sua delusione riguardo alla versione finale, dichiarando che è vaga e si contraddice.

La comunità tecnologica attende con interesse di vedere se il Regolamento riuscirà a funzionare senza ostacolare l’innovazione, un aspetto cruciale per il futuro del settore nell’Unione Europea.

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