Silicon Valley contro le normative tecnologiche dell’UE
Negli ultimi mesi, Silicon Valley ha intensificato i suoi sforzi per combattere le normative tecnologiche europee, credendo di poter contare su un nuovo supporto dall’amministrazione Trump. Questa nuova alleanza è vista come un’opportunità per opporsi a quelle che ritengono essere regole ostili riguardo all’intelligenza artificiale e al domanio di mercato.
Le responsabilità di Meta e degli altri big tech
Quest’anno, l’azienda madre di Facebook, Meta, ha guidato la campagna contro l’AI Act dell’UE, che è considerato il regime più rigoroso al mondo per la regolamentazione della tecnologia avanzata. I lobbisti tecnologici in Europa credono di poter diluire l’attuazione di questa legge.
La Silicon Valley sta anche cercando di fare pressione su Bruxelles affinché limiti l’applicazione del Digital Markets Act, il quale mira a ridurre gli abusi di mercato da parte delle piattaforme online principali e può infliggere pesanti multe alle aziende in caso di violazione.
Il sostegno dell’amministrazione Trump
Il vicepresidente JD Vance, durante un recente viaggio in Europa, ha criticato la legislazione dell’UE, definendola “onerosa”. Ha inoltre esortato a una regolamentazione dell’AI che non soffochi il settore in rapida evoluzione.
La nuova amministrazione ha cambiato il clima politico per le aziende tecnologiche. I leader di grandi aziende come Google, Amazon e Apple erano presenti all’inaugurazione di Trump, dimostrando un nuovo reality politico a Washington.
Reazioni dall’Unione Europea
Il commissario tecnologico dell’UE, Henna Virkkunen, ha ribadito che l’Europa è “completamente impegnata a far rispettare le proprie regole”, nonostante la pressione degli Stati Uniti. Tuttavia, all’inizio di questo mese, la Commissione Europea ha ritirato la sua proposta di Direttiva sulla responsabilità dell’AI, un segnale di deregulation che ha sollevato preoccupazioni tra i funzionari europei.
Le sfide future
La battaglia immediata si concentrerà sul codice di condotta per l’AI, atteso per aprile, che delineerà come le aziende possono attuare le regole dell’AI Act. Meta ha chiarito che non intende aderire a questo codice volontario, ritenendolo “impraticabile”.
Inoltre, l’azienda ha avvertito che la Cina potrebbe superare gli Stati Uniti nella corsa all’AI senza una collaborazione con l’Europa.
Conclusioni
Le aziende tecnologiche statunitensi stanno cercando di riaprire il Digital Markets Act o di ottenere chiarimenti su come applicarlo. Un’applicazione più debole delle normative potrebbe significare che l’UE non infliggerebbe le multe previste, una prospettiva che potrebbe creare tensioni diplomatiche.
La maggior parte dei leader europei sembra riluttante a confrontarsi con gli Stati Uniti sulle questioni tecnologiche, consapevoli delle implicazioni più ampie per la sicurezza e l’economia. La situazione attuale pone interrogativi sul futuro delle normative tecnologiche in Europa e sul potere crescente delle aziende tecnologiche americane.