CII chiede la regolamentazione dell’AI
Il Chartered Insurance Institute (CII) ha lanciato un appello per la creazione di quadro di responsabilità chiara e una strategia di formazione settoriale per guidare l’uso dell’intelligenza artificiale (AI) nei servizi finanziari. Queste raccomandazioni sono state presentate al Comitato per la selezione del Tesoro (TSC).
Rappresentando oltre 120.000 professionisti, il CII sostiene che sia gli individui che le istituzioni devono rimanere responsabili per le decisioni generate dai sistemi AI. Si consiglia che i professionisti siano preparati a rispondere per i risultati delle applicazioni AI, sia attraverso il loro design che tramite un monitoraggio continuo.
Educazione e Trasparenza
Il CII ha evidenziato l’importanza di un’educazione ampia sui rischi derivanti dalla gestione impropria dell’AI. Le istituzioni devono essere ritenute responsabili per le azioni dei loro algoritmi, indipendentemente dalla complessità necessaria per spiegare come questi algoritmi raggiungano le loro conclusioni. Il CII ha proposto la validazione e il test obbligatori per valutare il potenziale di risultati discriminatori, con i risultati resi pubblici per promuovere la trasparenza.
Regolamentazione proporzionata
Il CII ha raccomandato che la supervisione regolatoria dell’AI nei servizi finanziari adotti un approccio proporzionato. È stato suggerito che tutto il personale all’interno delle aziende regolamentate debba essere formato sulle opportunità e i rischi associati all’uso dell’AI. L’obiettivo è quello di consentire alle aziende di utilizzare l’AI in modo efficace, mantenendo al contempo gli standard di protezione dei consumatori.
Sviluppi normativi sull’AI
La responsabilità nell’uso dell’intelligenza artificiale nei settori assicurativo e riassicurativo è diventata un punto focale per regolatori, stakeholder industriali e policymaker. Questa crescente attenzione è il risultato dell’integrazione rapida delle tecnologie AI in vari aspetti delle operazioni assicurative, tra cui underwriting, gestione dei sinistri e servizio clienti.
A livello internazionale, l’Atto sull’Intelligenza Artificiale dell’Unione Europea è entrato in vigore il 1 agosto 2024, con implementazione graduale prevista nei prossimi 24-36 mesi. Questo atto stabilisce un quadro normativo e legale comune per l’AI all’interno dell’UE, classificando i sistemi AI in base ai livelli di rischio – inaccettabile, alto, limitato e minimale – con rigide normative applicabili alle tecnologie AI ad alto rischio nei settori come la sanità e l’applicazione della legge.
L’impatto dell’AI sulle assicurazioni
Il CII ha fatto riferimento ai risultati del Public Trust Index, che si basa su ricerche sui consumatori per valutare le attitudini verso il settore assicurativo. È stato osservato che l’AI ha il potenziale di migliorare aree chiave apprezzate dai consumatori e dalle PMI – in particolare costo, protezione, usabilità e fiducia.
Per sostenere le sue raccomandazioni di governance, il CII ha evidenziato le sue risorse esistenti, tra cui il Companion Digitale al Codice di Etica e le sue linee guida su come affrontare il pregiudizio di genere nell’intelligenza artificiale. Questi strumenti sono progettati per assistere i professionisti e le organizzazioni nell’adozione di pratiche AI responsabili.
La continua valutazione dell’AI nel settore assicurativo è essenziale per garantire che serva sia i professionisti del settore che i consumatori.
In sostegno dello sviluppo professionale, il CII ha creato un’ampia gamma di risorse di apprendimento sull’AI, tra cui un corso introduttivo in data science e AI, oltre a contenuti di formazione continua e documenti di orientamento che esplorano i benefici e i rischi delle tecnologie emergenti.
Quali sono le tue opinioni su questa storia? Sentiti libero di condividere i tuoi commenti qui sotto.