Il Newsletter dell’AI Act dell’UE: Fermare l’AI Act?
Nel contesto attuale di crescente attenzione verso la regolamentazione dell’intelligenza artificiale, il Commissione Europea ha mantenuto il proprio programma legislativo nonostante le pressioni da parte di alcune aziende e stati membri per ritardare l’attuazione dell’AI Act. Questo articolo analizza le dinamiche in corso riguardo alla legislazione sull’IA nell’Unione Europea, evidenziando le posizioni chiave e le implicazioni per il futuro della tecnologia.
Processo Legislativo
Secondo alcune fonti, la Commissione Europea ha escluso richieste di un rinvio, affermando che non ci sarà alcun “stop the clock”, “grace period”, o “pausa”. Le scadenze rimangono invariate: le disposizioni sono iniziate a febbraio, mentre gli obblighi per i modelli di IA a scopo generale inizieranno ad agosto e i requisiti per l’IA ad alto rischio entreranno in vigore ad agosto 2026. La Commissione ha riconosciuto le preoccupazioni dell’industria pianificando misure di semplificazione per le regole digitali entro la fine dell’anno, in particolare per ridurre gli obblighi di reportistica per le piccole aziende.
Negoziazione delle Regole Tecnologiche
Un altro aspetto rilevante è la posizione della Commissione riguardo alle negoziazioni commerciali con gli Stati Uniti. Il capo della tecnologia dell’UE, Henna Virkkunen, ha dichiarato che le principali regolazioni tecnologiche dell’UE – Digital Services Act, Digital Markets Act, e AI Act – sono non negoziabili. Queste regole, basate sui valori europei, sono fondamentali per garantire tecnologie affidabili e non faranno parte delle negoziazioni commerciali.
Richieste di Pausa
Il Primo Ministro Svedese, Ulf Kristersson, è stato il primo a chiedere pubblicamente un rinvio dell’AI Act, definendo le norme come “confuse”. Ha avvertito che l’attuazione del regolamento senza standard comuni potrebbe portare l’Europa a rimanere indietro dal punto di vista tecnologico. Altri funzionari, come quelli della Repubblica Ceca e della Polonia, hanno mostrato apertura verso ritardi. Il AI Act, approvato l’anno scorso, verrà attuato gradualmente nei prossimi 18 mesi.
Analisi della Situazione
Un gruppo di 46 leader delle aziende più grandi d’Europa ha chiesto un “clock-stop” di due anni per l’AI Act in una lettera aperta. I firmatari, tra cui CEO di imprese come Airbus e Lufthansa, sostengono che le regolazioni europee “poco chiare e complesse” stanno ostacolando la loro capacità di operare in Europa. Virkkunen ha indicato che prenderà una decisione su una potenziale pausa entro la fine di agosto, se gli standard di attuazione non saranno pronti.
Pressione Statunitense sulle Regolazioni Europee
La visita recente del Vice Presidente statunitense ha messo in luce l’opposizione americana all’AI Act. MEP Michael McNamara ha avvertito che una regolamentazione eccessiva potrebbe danneggiare un’industria trasformativa. Tuttavia, la creazione di un codice di pratica volontario per i modelli di IA a scopo generale si è rivelata sempre più controversa, in parte a causa della pressione statunitense e delle preoccupazioni crescenti all’interno delle capitali europee.
Conclusioni: Perché l’UE deve mantenere il Corso
Nonostante le difficoltà di attuazione, alcuni esperti avvertono che considerare una pausa sull’AI Act rappresenta una mancanza di coraggio. Si sostiene che la legislazione sull’IA è fondamentale per una strategia digitale coerente basata su valori, in cui l’AI Act gioca un ruolo chiave. È essenziale non cedere alla pressione geopolitica e continuare a lavorare per un’infrastruttura digitale sovrana e un approccio unificato per il supporto delle PMI.